TERAMO – Sono 13 gli arresti che i carabinieri del reparto operativo di Teramo, coordinati dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale dell’Aquila, David Mancini, hanno eseguito all’alba di oggi nelle province di Teramo, Napoli e Ascoli Piceno, smantellando una organizzazione che gestiva un ingente traffico di cocaina. Nell’Operazione denominata "Game Over" hanno opeato oltre cento militari, coadiuvati dal reparto cinofili del comando regionale Abruzzo, hanno eseguito anche una decina di perquisizioni. Dei provvedimenti firmati dal gip distrettuale Marco Billi ed eseguiti 6 sono in carcere, 7 ai domiciliari, 5 riguardano donne, mentre manca all’appello una 14esima persona, attualmente irreperibile. I dettagli dell’operazione sono stati forniti dal comdanante provinciale di Teramo, Paolo Tosti e da quelli del reparto operativo, capitano Nazario Giuliani e della compagnia di Alba Adriatica, capitano Raffaele Iacuzio. Il capo dell’organizzazione viene ritenuto Gennaro Di Costanzo, napoletano 39enne, vicino al clan napoletano "Amato-Pagano" (e già arrestato nel 2005 a Barcellona con Raffaele Amato, capo degli scissionisti), che nel 2012 si era stabilito dapprima a Martinsicuro dove gestiva un attività casearia e poi a San Benedetto del Tronto. E’ stato qui che i carabinieri gli hanno contestato la gestione di un cartello di personaggi, residenti tra Martinsicuro, Colonnella, Monsampolo e Napoli, che distribuivano sul territorio a cavallo di Abruzzo e Marche gli ingenti rifornimenti di cocaina proveniente dalle zone di Melito e Secondigliano nel Napoletano. Si tratta di un secondo filone di una indagine scatatta nel giugno del 2012 e che fino a oggi ha portato all’iscrizione di 72 persone nel registro degli indagati, all’arresto di 21 corrieri e al sequestro di 8 chili di stupefacente. Si calcola che i 13 arrestati siano riusciti a movimentare finora 25 chili di cocaina grazie anche agli appoggi del clan camorristico. Utili alle indagin, per la ricostruzione di rapporti e collegamenti, è stato anche un servizio del programma televisivo Le Iene, acquisito dalla procura distrettuale aquilana, in cui sullo sfondo di una intervista per altro argomento, casualmente è stato ripreso dalle telecamere lo scambio di stupefacente tra due dei coinvolti nell’inchiesta. Ai coinvolti nell’inchiesta, l’organizzazione forniva supporto logistico nella predisposizione dei carichi e lo smistamento, nel reinvestimento dei proventi in attività commerciali, addirittura anche all’eventuale assistenza legale e al mantenimento delle famiglie in caso di arresto. Secondo una prima stima economica della droga trattata e smistata, il volume di affari all’origine del traffico ammonterebbe a oltre un milione e mezzo di euro, triplicabile con la vendita al dettaglio. Gli arrestati in carcere sono i napoletani Gennaro Di Costanzo, Antonio Manzo, Ines Buonavoglia, Carmine Pietropaolo, Raimondo Buonavoglia (tutti residenti a Martinsicuro), Aldo Buonavoglia (residente a Napoli); agli arresti domiciliari sono i napoletani Patrizio Andolfi (residente a Napoli), Anna Maria Buonavoglia, Immacolata Odierno, Francesco De Luca (residenti a Martinsicuro), i sambenedettesi Antonietta Di Giorgio (residente a Martinsicuro) e Andrea Iozzi (residente a Colonnella), la colonnellese Donatella Mancini (residente a Monsampolo del Tronto).
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